Australian Open: Il re è Wawrinka

Il primo slam del 2014 ha decretato il trionfo di Wawrinka! Nulla da fare per il claudicante Nadal.. Tra le donne festa cinese con Li

 

Australian Open: La favola di Wawrinka

Si sono conclusi con il meritato trionfo di Stanislas Wawrinka gli Australian Open di tennis. Lo svizzero si è aggiudicato la finale maschile battendo 6-3, 6-2, 3-6, 6-3 lo spagnolo Rafael Nadal al termine di un match durato 2 ore e 20 minuti. Stan ha compiuto la grande impresa. Ha vinto il primo slam stagionale da numero 8 del tabellone e ha coronato così una straordinaria cavalcata (che lo aveva portato a superare prima Djokovic e poi Berdych), mentre Rafa si è dovuto arrendere di fronte ad un improvviso infortunio alla schiena. I meriti di Wawrinka non sono certo in discussione, ma prima di qualsiasi approfondimento è doveroso sottolineare che il numero 1 del mondo non ha potuto esprimersi al meglio. Per questo motivo il match è stato piuttosto brutto e caratterizzato da errori gratuiti più che da colpi vincenti. Wawrinka ha giocato il suo miglior tennis quando Nadal non aveva ancora accusato il guaio fisico ed è invece sceso di tono una volta che l’iberico ha dimostrato di non essere al top. Forse ha pensato di avere il match in mano, forse ha avuto paura di vincere, forse si è innervosito, forse non ha più mantenuto la giusta concentrazione. Di certo ha rischiato di compromettere una finale che pareva decisa. Merito anche di Nadal che ha comunque lottato come un leone ed è rimasto in campo nonostante il dolore (e gli evidenti problemi di mobilità). Si è confermato un combattente, ha onorato il prestigioso torneo, ha fatto capire a tutti che per essere campioni bisogna avere qualcosa in più sotto il profilo mentale. Lui è non a caso il numero 1 del mondo. Applausi per il coraggioso Nadal, standing ovation per il finalmente vincente Wawrinka. Lo svizzero ha disputato un grande Australian Open ed è riuscito ad effettuare quel salto di qualità che gli ha consentito di competere con i più forti (e di diventare un top player). Nella finale di oggi ha rischiato di sprecare la chance della vita, ma nel momento in cui tutto sembrava diventato difficile è riuscito a ritrovarsi e ha effettuato l’allungo decisivo. Successo meritato per quanto fatto nelle due settimane, per aver messo pressione a Nadal fin dai primi scambi e per essere tornato a galla nel 4° set.

 

 

Australian Open: La cronaca della finale vinta da Wawrinka

Dopo un inizio sostanzialmente equilibrato Wawrinka toglie il servizio a Nadal nel 4° gioco, tiene il margine di vantaggio senza particolari problemi e va a servire per il set. Qui concede 3 palle break al tennista spagnolo, ma recupera da 0-40 (frutto di 3 risposte inguardabili) e chiude il conto con un ace. Chi si aspetta la rabbiosa reazione di Rafa resta deluso. Il numero 1 del mondo continua ad essere timoroso e cede la battuta anche nel gioco che apre il secondo parziale (splendida risposta vincente di rovescio di Stanislas a decidere le sorti). Lo spagnolo è in difficoltà anche per via di un problema alla schiena e non riesce più a reggere gli scambi (né da fondo campo né a rete). Fatica a muoversi, non riesce a forzare i suoi colpi e a coprire il rettangolo di gioco.

Nadal chiede l’interruzione del confronto e si reca negli spogliatoi per farsi sottoporre a cure mediche, ma la situazione non migliora. Wawrinka vince ancora un game sul servizio dell’iberico (il 5°) e si aggiudica il set con un emblematico 6-2. Rafael però resiste stoicamente. Vince il gioco di apertura del terzo parziale e approfitta del calo di Stanislas per effettuare il break e portarsi sul 2-0. Wawrinka smarrisce i suoi colpi, commette molti errori gratuiti e consente al claudicante Nadal di aggiudicarsi il parziale. Lo spagnolo rientra clamorosamente in corsa grazie a un inspiegabile involuzione del suo avversario. Stan ha perso fluidità ed aggressività proprio quando l’infortunio di Rafa sembrava avergli spianato la strada. L’inizio del set successivo è molto equilibrato. Wawrinka riesce a effettuare il break nel 6° gioco, ma nel turno successivo cede la battuta (senza nemmeno un punto all’attivo) e rimette di nuovo in gioco il rivale. L’elvetico sembra complicarsi la vita, ma con orgoglio riprende il comando delle operazioni ed effettua il 2° break consecutivo (game numero 8). Stan va a servire per il match e questa volta non sbaglia! Il titolo è suo..

 

I numeri di Wawrinka e Nadal

Wawrinka ha capitalizzato nel migliore dei modi la sua 1° finale in uno slam ed ha conquistato il successo più prestigioso in carriera (6° titolo assoluto). Il ventinovenne elvetico (nato a Losanna il 28 marzo 1985) ha sconfitto per la 1° volta Nadal (dopo 12 ko e nessun set all’attivo) e domani salirà al 3° posto della classifica mondiale (5 posizioni guadagnate). Per la 1° volta sarà davanti al connazionale Roger Federer. A Melbourne ha realizzato un sogno ed è diventato grande! Nadal ha perso per la 6° volta la finale di uno slam (a fronte di 13 slam successi) ed ha fallito la chance di diventare il 1° giocatore di sempre a vincere per 2 volte tutti e quattro i major. Il suo unico successo a Melbourne rimane quello del 2009 (in finale con Federer), il suo ultimo ko nella finale di uno slam era stato agli Australian Open 2012 con Djokovic. Rafa non ha vinto, ma ha comunque disputato un ottimo torneo ed ha consolidato la 1° posizione nella classifica mondiale (lo scorso anno disertò gli Australian Open per infortunio). Con l’acuto di Wawrinka si è quindi interrotto dopo 4 stagioni e dopo 16 slam consecutivi il dominio dei “Fab Four”. Nadal (7 trionfi), Djokovic (5), Federer (2) e Murray (2) avevano infatti dominato la scena in tutti i tornei major disputati nel 2010, 2011, 2012, 2013. Per trovare l’ultima affermazione “extra” è necessario tornare allo Us Open del 2009 quando l’argentino Del Potro (allora numero 6 al mondo) sconfisse Federer in 5 set.

 

 

Australian Open: Li regina tra le donne!

A vincere il titolo femminile è stata la cinese Na li che nella finale di sabato ha battuto la slovacca Dominika Cibulkova per 7-6, 6-0 al termine di un match durato 1 ora e 37 minuti. La numero 4 del tabellone ha rispettato le previsioni dimostrandosi più forte dell’avversaria. Il confronto è stato equilibrato nel 1° set, ma senza storia nel parziale successivo. Li ha conquistato il break in avvio di partita, ha ceduto il servizio nel 6° gioco (senza mettere in campo nessuna prima di servizio e commettendo 2 doppi falli), si è riportata in vantaggio togliendo la battuta a Dominika nel gioco numero 11, si è fatta nuovamente raggiungere, ma poi ha avuto vita piuttosto facile al tie-break (7-3). La cinese ha allungato anche all’inizio del secondo parziale (break al 2° gioco) ed ha preso in mano le redini della sfida. Li ha infatti strappato il servizio alla Cibulkova per altre 2 volte ed ha chiuso con un emblematico 6-0.. La trentaduenne di Wuhan (nata il 26 febbraio 1982) ha conquistato per la 1° volta gli Australian Open (dopo le finali perse nel 2011 con la belga Clijsters e nel 2013 con la bielorussa Azarenka) ed è tornata a vincere un torneo dello slam a 3 anni di distanza dal trionfo ottenuto nel Roland Garros 2011 (6-4, 7-6 contro l’azzurra Schiavone). Na Li ha collezionato il 9° successo in carriera (il 7° sul cemento) e da domani eguaglierà il suo best ranking nella classifica mondiale (numero 3).

Australian Open: Gli altri risultati

Nel doppio maschile il polacco Luzasz Kubot e lo svedese Robert Lindstedt hanno sconfitto 6-3, 6-3 in finale lo statunitense Eric Butorac ed il sudafricano Raven Klaasen. Nel doppio misto vittoria per la francese Kristina Mladenovic e per il canadese Daniel Nestor che nel confronto decisivo hanno battuto 6-3, 6-2 Sania Mirza (Ind) e Horia Tecau (Rom). A vincere i singolari nella categoria junior sono stati il tedesco Alexander Zverev (6-3, 6-0 in quello maschile contro lo statunitense Stefan Kozlov) e la russa Elizaveta Kulichkova (6-2, 6-1 tra le donne con la croata Jana Fett). Nel tennis in carrozzella (wheelchair) sigilli del giapponese Shingo Kunieda (6-0, 6-1 con l’argentino Gustavo Fernandez nel tabellone maschile) e della tedesca Sabine Ellerbrock (3-6, 6-4, 6-2 con la nipponica Yui Kamiji nel torneo femminile). Giusto aggiungere che a trionfare nel doppio femminile erano state le azzurre Sara Errani e Roberta Vinci.