Australian Open: Vittorie da Numeri Uno
Gli Australian Open decretano i successi dei più forti al mondo..
Tra gli uomini poker di Djokovic, tra le donne bis di Azarenka..
La legge del più forte vale agli Australian Open
L’edizione 2013 degli Australian Open ha fatto registrare le affermazioni di Novak Djokovic e Viktoria Azarenka. Il serbo ha conquistato il titolo maschile battendo in finale Andy Murray con il punteggio di 6-7, 7-6, 6-3, 6-2, la bielorussa si è aggiudicata il torneo femminile sconfiggendo 4-6, 6-4, 6-3 Na Li. A vincere sono quindi stati i due numeri uno del mondo. Nole si è confermato in testa alla classifica mondiale e ha respinto l’assalto del britannico (numero 3) grazie ad una prova convincente, Viktoria ha invece sofferto più del lecito ed ha battuto in rimonta la sfortunata cinese (numero 6). Pronostici rispettati anche se le vittorie di Djokovic ed Azarenka sono state tutt’altro che scontate.
Djokovic batte Murray e si conferma re
La finale tra Djokovic e Murray è stata meno equilibrata delle previsioni. I primi due set si sono risolti al tie-break (il britannico si è portato avanti, il serbo ha poi raggiunto la parità) e sembravano presagio di una lunga battaglia. Murray si è invece liquefatto ed ha lasciato campo libero a Nole. La partita è volata via senza acuti, il terzo ed il quarto set sono stati la fotografia evidente della differente maturità dei due campioni. Murray si era sicuramente stancato di più in semifinale, ma il suo problema è stato soprattutto di natura psicologica. I molti errori commessi gli hanno tolto sicurezza, le occasioni sprecate nel secondo parziale lo hanno fatto diventare troppo nervoso. Murray si è confermato tennista formidabile, ma ha dimostrato di non aver ancora scacciato i vecchi fantasmi. Se può gestire lo scambio e giocare il suo tennis è praticamente imbattibile, se non riesce ad avere il controllo del match affiorano i soliti limiti. Per questo non ha ancora effettuato il definitivo salto di qualità, per questo ha perso 5 finali sulle 6 disputate nei tornei del grande slam (3 volte agli Australian Open) e per questo ha ceduto il passo contro il più solido tennista del mondo. Novak Djokovic ha accettato il duello a distanza nella parte iniziale del match e quando ha visto il rivale in difficoltà ha iniziato ad azzannare il campo. Ha alzato il ritmo, ha migliorato la qualità di gioco, ha sbagliato molto meno di Murray ed ha preso il largo quando si è presentata la giusta chance. A livello tecnico non ci sono più grosse differenze, ma lo sport è fatto anche di altri fattori (tenuta mentale, capacità di superare i momenti difficili e di spingere a fondo quando la situazione è favorevole) e qui Djokovic ha dimostrato di essere superiore. Il serbo si esalta nella battaglia e non molla mai. Murray non ha affondato il colpo nel secondo set, Nole è rimasto a galla e si preso il match come solo i grandi campioni riescono a fare.
Djokovic nella storia degli Australian Open
Il serbo si è issato nell’olimpo del tennis e i numeri lo testimoniano. Ha vinto il 6° slam, ha conquistato il 3° successo consecutivo agli Australian Open (nessuno c’era riuscito nell’era moderna), ha trionfato per la 4° volta sul cemento australiano (come Crawford, Rosewall, Agassi e Federer, a 2 lunghezze di distanza dai 6 successi di Emerson), ha disputato 10 finali negli slam e nelle ultime 11 edizioni dei 4 tornei più prestigiosi del mondo è sempre arrivato almeno in semifinale (l’ultimo ko risale ai quarti del Roland Garros 2010 quando fu battuto in 5 set dall’austriaco Melzer). Con il successo conquistato agli Australian Open (dove non perde da 21 sfide) Djokovic è salito a quota 35 tornei vinti ed ha confermato di essere il numero uno del tennis mondiale. Nel suo palmares manca solo il Roland Garros e questo sarà il prossimo obiettivo del formidabile serbo. Federer e Murray sono rivali di altissimo profilo, ma sulla terra rossa francese Nole dovrà soprattutto fare i conti con lo spagnolo Nadal.
Azarenka concede il bis agli Australian Open
Ricca di spunti, anche se non spettacolare sotto il profilo tecnico, la finale femminile. Viktoria Azarenka si è aggiudicata la sfida in 3 set ed è riuscita a capitalizzare nel migliore dei modi i guai di Na Li. La cinese ha vinto il parziale di apertura grazie ad un gioco aggressivo e produttivo, ma nel set successivo ha commesso errori a ripetizione ed è stata sicuramente bloccata dall’infortunio alla caviglia. La Azarenka è rientrata in gara, ma non ha aumentato il ritmo. Entrambe le tenniste hanno avuto l’opportunità di prendere il sopravvento e gli episodi hanno fatto la differenza. Non si è imposta chi ha realizzato più vincenti (36 la Li, 18 la Azarenka), ma chi ha commesso meno errori (28 la bielorussa, 57 la cinese), dato che fotografa in modo esatto quanto si è visto sabato scorso sul cemento di Melbourne. Viktoria ha conquistato il 2° trionfo di fila agli Australian Open (14 incontri vinti consecutivamente), ha messo in bacheca il 15° torneo e si è confermata numero uno della classifica mondiale, Na Li ha invece gettato alle ortiche una grande opportunità anche per colpa della sfortuna (2 distorsioni alla caviglia sono quasi record) e ha perso in finale come nel 2011 (allora battuta dalla belga Clijsters).
Stati Uniti e Italia in festa nel doppio
Per completare il discorso sugli Australian Open 2013 è doveroso ricordare gli esiti dei due tornei di doppio. In campo maschile Bob e Mike Bryan hanno superato in finale (6-3, 6-4) gli olandesi Robin Haase e Igor Sijsling. I fratelli statunitensi si sono confermati in testa alla graduatoria mondiale, hanno ottenuto il 6° successo sul cemento di Melbourne (dopo quelli conquistati nel 2006, nel 2007, nel 2009, nel 2010, nel 2011) e sono saliti a quota 13 trionfi negli slam (anche 1 Roland Garros, 2 Wimbledon e 4 Us Open). Nel loro palmares ci sono 84 tornei vinti (compreso l’oro olimpico di Londra 2012). Una carriera da incorniciare per la coppia regina del panorama maschile.
Tra le donne splendida affermazione delle italianissime Sara Errani e Roberta Vinci che in finale hanno battuto 6-2, 3-6, 6-2 le australiane Ashleigh Barty e Casey Dellacqua. Le nostre campionesse hanno conquistato il 3° successo in uno slam (dopo Roland Garros e Us Open del 2012) e si sono confermate in vetta alla classifica mondiale. Fantastiche!
Ora la Coppa Davis
L’attenzione del grande tennis si sposta ora sul 1° turno di Coppa Davis. L’Italia affronterà la Croazia al Palavela di Torino dal 1 al 3 febbraio. Il capitano azzurro Corrado Barazzutti ha convocato per questo impegno Andreas Seppi, Paolo Lorenzi, Simone Bolelli e Fabio Fognini. La nostra nazionale ha perso i 2 confronti diretti con la Croazia (in casa nel 2001, fuori nel 2008), ma a Torino ha conquistato 8 successi sui 10 apparizioni. L’Italia ha le carte in regola per superare il turno (chi passa affronterà Spagna o Canada) e il morale alle stelle per l’ottimo stato di forma di Andreas Seppi. Il miglior tennista azzurro dopo gli Australian Open è infatti salito al 18° posto della classifica mondiale.