E’ Djokovic il re del Masters 2013

Novak Djokovic ha battuto Rafael Nadal ed ha vinto la finale dell’Atp World Tour Finals 2013

 

Djokovic stende Nadal

Il Masters 2013 si è concluso con il meritato trionfo di Novak Djokovic.. Il tennista serbo ha vinto nettamente con Rafael Nadal e si è aggiudicato per la 3° volta in carriera il prestigioso torneo. La finale più attesa si è presto trasformata in un monologo di Nole ed è stata meno equilibrata del previsto. Rafa non è infatti riuscito quasi mai a mettere in difficoltà il rivale ed è stato costretto a rinviare l’appuntamento con l’unico titolo che ancora manca dalla sua stratosferica bacheca. L’iberico ha giocato con orgoglio, ma si è dimostrato attualmente inferiore al serbo.. Meno preciso, con una condizione fisica non eccellente e senza quella continuità di rendimento che gli ha permesso di tornare in vetta al ranking Atp. Le lacune che nei confronti precedenti non si erano notate con Djokovic sono emerse chiaramente. Segnale inequivocabile della forza di Nole, il numero 2 del mondo, ma il più in forma negli ultimi 2 mesi. Il serbo ha disputato una prestazione sontuosa in ogni fondamentale ed ha condotto il match con la consueta solidità. Ha sbagliato poco, ha limitato i passaggi a vuoto, ha approfittato di ogni situazione favorevole ed ha gestito con maturità il vantaggio acquisito nel corso dei game. Con classe, carattere, precisione ed intelligenza tattica.. E’ un autentico fenomeno, è una macchina da guerraDjokovic ha battuto un campione straordinario e questo rende ancora più bello il suo trionfo. Nadal ha lottato come un leone nonostante una condizione in evidente calo. Segnale di forza che va ben al di là della sconfitta.

 

La storia della finale

Novak Djokovic si è aggiudicato la 44° edizione del Masters di fine stagione battendo 6-3, 6-4 Rafael Nadal al termine di un match durato 1 ora e 36 minuti. Il serbo è partito a mille e nel giro di poco tempo si è ritrovato avanti 3-0. L’iberico ha replicato al break incassato nel 2° gioco strappando la battuta al rivale nel 5° game, ma non è riuscito a tenere il ritmo ed è stato di nuovo costretto a cedere il passo. Nole ha tolto il servizio a Rafael nel capitolo numero 8 del set iniziale realizzando un punto magnifico (difesa strenua, lob di rara precisione e conclusione dello scambio con una deliziosa volé) e chiudendo poi la pratica nel successivo turno di battuta (con un ace). Nel 2° parziale il pubblico dell’O2 Arena attendeva la reazione di Nadal, ma ha invece assistito ad un’altra prova di forza di Djokovic. Nole ha conquistato il break decisivo nel 3° game e da quel momento in avanti ha gestito il vantaggio accumulato senza concedere più possibilità alcuna al rivale. Si è imposto con il punteggio di 6-3, 6-4 ed ha annichilito il mai domo Rafael con la sua straordinaria continuità di rendimento. Il numero 1 del mondo ci ha messo tanta grinta, ma si è trovato di fronte ad un muro ed ha finito con il rimbalzarci sempre contro. Una finale attesa ma senza storia, più per merito di Novak che per demerito di Nadal.

 

I numeri della finale

Nadal non è stato preciso come al solito (4 doppi falli, 23 errori gratuiti), mentre Djokovic ha sbagliato quasi nulla e ha messo a segno 19 vincenti (contro i 9 del rivale). Rafa ha servito addirittura più prime palle rispetto a Nole (74% contro 66%), ma si è spesso dovuto misurare con la micidiale risposta del serbo. Con la seconda di servizio l’iberico ha realizzato il 50% dei punti, mentre il superlativo Djoko ne ha conquistati addirittura il 70%. Doveroso rimarcare le 11 palle break concesse da Nadal, dato che spiega meglio di tante parole l’efficacia in risposta del serbo. Ed in questo fondamentale Nole è indubbiamente tra i migliori di ogni epoca.

 

 

I numeri di Djokovic

Novak Djokovic ha vinto l’Atp World Tour Finals per la 3° volta in carriera (nel 2009 sconfisse il russo Davydenko e nel 2012 si impose con lo svizzero Federer) ed ha così raggiunto nella speciale graduatoria  Becker e McEnroe. Meglio di lui soltanto Federer (6 acuti), Lendl (5), Sampras (5) e Nastase (4). Il ventiseienne serbo (nato a Belgrado il 22 maggio del 1987) ha collezionato il 41° titolo in carriera, ha portato a 22 le affermazioni di fila (serie cominciata dopo la finale dello Us Open persa con Nadal) e si è confermato imbattuto al Masters per il 2° anno consecutivo (10 vittorie dopo la sconfitta patita nel 2011 con il connazionale Tipsarevic). Novak ha vinto gli ultimi 4 tornei a cui ha preso parte (Pechino, Shangai, Parigi Bercy ed il Masters) e nel 2013 ha conquistato 7 trionfi (compresi Australian Open, Dubai e Montecarlo). Nel suo palmares spiccano 6 slam (4 Australian Open, 1 Wimbledon, 1 Us Open), 16 Master 1000 e 1 Coppa Davis (2010). Ha perso il primato nel ranking mondiale, ma nei tornei indoor ha dimostrato di poter tornare il numero 1. Non riuscirà nel contro-sorpasso neanche se dovesse vincere la Coppa Davis (finale tra Serbia e Repubblica Ceca dal 15 al 17 novembre), ma questo non gli impedirà di riprovarci nel 2014.

 

 

I numeri di Nadal

L’Atp World Tour Finals resta tabù per Rafael Nadal. Il ventisettenne maiorchino (nato il 3 giugno del 1986 a Manacor) ha pagato lo sforzo di una stagione vissuta al massimo, ma non è certo uscito ridimensionato dal match. Perché ha perso solo 7 sfide sulle 82 disputate nel 2013, perché si è confermato comunque il numero 1 del mondo (920 punti più di Djokovic), perché è tornato re dopo un brutto infortunio (risalendo dal 4° posto) e perché dal giorno del rientro ha vinto 10 tornei sui 17 disputati (raggiungendo la finale in ben 14 circostanze). In stagione ha tra l’altro conquistato Roland Garros e Us Open ed ha così portato a 13 i gli slam vinti in carriera (8 Roland Garros, 2 Us Open, 2 Wimbledon e 1 Australian Open). Nel suo palmares spiccano anche 26 Masters 1000, 1 oro olimpico (nel 2008) e 4 Coppa Davis (2004, 2008, 2009, 2011). In totale sono 60 tornei. Gli manca solo l’Atp World Tour Finals per completare la collezione. Ha appena perso la finale 2013, ma ha confermato di essere uno dei più grandi di sempre. Come Djokovic, come Federer. I tre miti della racchetta ci regaleranno tante altre emozioni e saranno protagonisti (assieme a Murray) di un 2014 tutto da vivere.