Il grande tennis a Flushing Meadows

Flushing Meadows: è cominciata a New York l’ultima tappa Slam di stagione

Flushing Meadows raccontato dall’amico e collega PAOLO ROSSI..

L’atteso torneo Major di New York in corso di svolgimento a Flushing Meadows, ultima tappa Grand Slam di stagione, è cominciato. La prima giornata d’avvio del tabellone principale è stata caratterizzata da un cielo plumbeo e da qualche raffica di vento che forse ha tenuto lontana la minaccia di pioggia. C’era grande interesse per l’esordio di Rafael Nadal tornato numero 2 nella classifica Atp. Lo spagnolo rientrato alle gare dopo il lungo stop invernale durato ben sette mesi provocato dai problemi alle ginocchia pare aver superato diatribe e dolori fisici. Rientrato sul circuito nello scorso mese di Febbraio con la prova di Vina del Mar in Cile, Nadal ha mietuto successi importanti quali Roma e Roland Garros (ottavo titolo a Parigi). Ma non solo ha saputo vincere sulla sua terra rossa tanto amata. A marzo ha conquistato il Masters 1000 di Indian Wells sul cemento come una sorta di prologo di quella che sarebbe stata l’estate americana da giocarsi sempre sui campi in duro. Lo spagnolo infatti è stato promosso a pieni voti con altri due successi giunti consecutivi durante il mese d’agosto nelle tappe di Montreal e Cincinnati, due ulteriori Masters 1000 che sono andati ad incrementare l’albo d’oro già voluminoso di Rafael. Il suo ritorno a New York per giocare l’ultimo appuntamento Slam della stagione 2013, prova che nell’edizione 2012 lo vide obbligato all’assenza per le citate difficoltà fisiche, è da grande favorito. Il New York Times ha inserito nelle pagine sportive del giornale uno specchietto con i numeri dello spagnolo nel 2013: 11 finali raggiunte su 12 tornei giocati, solo 3 sconfitte, 88% dei giochi vinti al servizio, 22 set persi e solo tre match in cui è uscito sconfitto. Appare come il tennista più agguerrito del momento ed i 7 mesi trascorsi lontano dal tennis sono ormai un lontano ricordo. Anzi, il riposo forzato lo ha reso più forte togliendoli l’abituale pressione psicologica e l’impressione e che riesca a giocare in piena scioltezza.

 

Rafael Nadal cemento

 

Flushing Meadows: Nadal ok al primo turno

Rafael Nadal (Spa) batte Ryan Harrison (Usa) 6-4, 6-2, 6-2 in 2 ore e 6’. Qualche minuto dopo le 17 di New York, le 23 italiane, Nadal ha messo a segno l’ultimo dritto liftato del match. Con estrema facilità ha aggredito una corta respinta di Harrison rimbalzata ad un paio di metri dalla rete di meta campo. Il vincente ha chiuso il match durato poco più di due ore. La statistica ha evidenziato 34 errori non forzati di Harrison contro i 21 di Nadal, con 28 colpi vincenti a testa. Ma il freddo computo numerico parziale non rende giustizia al gioco dello spagnolo che costringe gli antagonisti a corse tergicristallo nel tentativo di controbattere il ritmo imposto dal maiorchino. Rafael sa guidare le danze e come sempre sa sfiancare dal punto di vista atletico e mentale i tentativi avversari. Quella di ieri è la sedicesima vittoria di fila sul cemento. Dopo aver vinto l’ultimo punto del confronto come di consueto ha lanciato al pubblico la palla che aveva in tasca considerato che era lui al servizio, poi si è sfilato la bandana fermacapelli ed ha scosso la chioma più volte come un felino sazio, prima di stringere la mano all’americano battuto. Rafael è apparso in condizioni fisiche molto buone, reattivo e grintoso al punto giusto per affrontare il proseguo del torneo americano e le velleità degli altri Fab Four. Su tutti collochiamo in testa Djokovic e Murray. L’unico ormai lontano dai giochi Slam pare essere proprio Roger Federer, sostituito da un Del Potro già campione Slam a Flushing. Contro lo svizzero si è espresso anche John McEnroe quando ha dichiarato perplesso: “Mi dispiace ma Federer non potrà più vincere uno Slam…”. Come dire “carriera finita”. Staremo a vedere.

 

Articolo a firma Paolo Rossi (che da oggi seguirà lo Us Open in collaborazione con www.sportapp.it).