RG 2019 – DJOKOVIC IN SEMIFINALE

RG 2019 – Verdetti concisi e chiari scaturiti dagli ultimi due matches dei Quarti di finale maschili a Parigi. Novak Djokovic strapazza Alexander Zverev e torna in semifinale al Roland Garros dopo 3 anni dall’ultima volta. Nel tabellone degli ultimi quattro dovrà affrontare l’austriaco Dominic Thiem che oggi ha fatto altrettanto surclassando il russo Khachanov.

Di PAOLO ROSSI – Foto di Patrick Boren

DJOKOVIC STRAPAZZA ZVEREV

C’erano dieci anni di differenza anagrafica tra il serbo numero 1 del mondo Novak Djokovic ed il tedesco Alexander Zverev numero 5. Una decade di giovinezza in più a favore del biondo amburghese legittimava credere ad un naturale incremento di chances per il giovane tennista Next Gen, sia dal punto di vista atletico considerando la fresca età, che soprattutto delle ambizioni proiettate alla ricerca d’una prima autentica affermazione in una tappa Major.

Immaginare quindi un inizio di passaggio del testimone ai vertici del Tennis passando da Zverev non era così fantascientifico. Il campo invece ha fornito risposte completamente opposte.

È stato Djokovic a cannibalizzare il match col relativo risultato finale. Col suo portamento tattico ha mandato in tilt il tedesco, annientando il colpo – stiamo parlando del servizio – che ad esempio aveva messo al tappeto Fognini.

Questa sommaria analisi deriva dai riflessi della partita vista giocare sul Philippe Chatrier. Nel primo set l’equilibrio è durato fino al 5 pari. Djokovic nel game successivo ha mantenuto il turno di battuta. Sul 5-6 è stato Zverev a servire che va sotto 15-40 ma poi pareggia i conti. Tuttavia sul 40 pari spara lungo uno smash tirato da metà campo. L’errore riporta Djokovic al set point. Zverev va a battere e commette un incredibile doppio fallo. La frazione termina 75 per il serbo.

Avanti d’un set Djokovic ha mantenuto saldamente le redini della guida del match mentre Zverev ha perso sempre più le coordinate nel tentativo d’avviare una possibile rimonta. Nel secondo parziale Djokovic è passato a condurre istantaneo per 3-0, poi è volato 5-2. Qui nell’ottavo gioco era al turno di servizio ancora Zverev ma il tedesco ha messo in piedi un game disastroso. Questa la lista dei danni: un errore non forzato e ben 4 doppi falli, di cui 3 consecutivi iniziati sul suo punto di vantaggio dopo il 40 pari. Da non credere. Tre doppi falli di fila hanno regalato il secondo set a Novak per 62, con Zverev, giocatore dal servizio possente, incapace di mandare dentro il rettangolo di battuta nessuna delle 6 palle tirate. Misteri tecnici ma non troppo, a testimonianza della pressione che Djokovic aveva creato nel suo giovane avversario.

Il terzo set è stato lo specchio del secondo. Normalità fino al 2 pari, poi Djokovic mette la freccia e passa 5 a 2. Alexander Zverev va a servire – come era successo nei primi due set – Il punteggio va subito 0-30, poi 15-30, diventa 15-40 dopo una volée vincente di Djokovic che ormai sta braccando il tedesco. Novak ha due palle per sigillare il confronto. Una botta di servizio finalmente efficace trova l’ace del 30-40. Ma è un’illusione perché Zverev commette un attimo dopo un errore di rovescio Zverev e la partita si chiude. Vince Novak Djokovic 75, 62, 62, in 2 ore e 9 minuti e per la nona volta in carriera raggiunge la semifinale a Parigi.

“Lui all’inizio serviva molto bene – ha detto Djokovic ai microfoni di campo rispondendo a Fabrice Santoro, ex tennista di Francia – Per me è stato difficile trovare la giusta posizione nei primi giochi. Poi ho cominciato a colpire in modo più pulito e a trovare la palla con meno difficoltà. Adesso è importante mantenere la giusta concentrazione per pensare al prossimo match”.

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Novak Djokovic è impegnato anche sul fronte umanitario in Serbia dove con la sua fondazione denominata Novak Djokovic Foundation, aiuta i bambini nel settore educativo e scolastico. Istituita nel 2007 permette ai bambini di comunità sfortunate di crescere, giocare ed evolvere in ambienti creativi, stimolanti e sicuri, imparando ad avere rispetto per gli altri e cura dell’ambiente.

PAOLO ROSSI (Foto di Patrick Boren)