RG 2020 – BERRETTINI VINCE: 5 ITALIANI AL TERZO TURNO

di PAOLO ROSSI

RG 2020 – Matteo Berrettini supera lo scoglio Harris ed approda al terzo turno dei Campionati Internazionali di Francia portando a quota 5 il numero di tennisti azzurri ancora presenti nel tabellone principale di Singolare Maschile. Anche Novak Djokovic continua ad accumulare successi. Nelle righe che seguono il suo pensiero in vista del prossimo match.

Parigi - Matteo Berrettini è il quinto tennista azzurro a centrare l’obiettivo del terzo turno. Non accadeva con buona probabilità dagli anni settanta di vedere 5 italiani ancora in gara nel terzo turno del Roland Garros. Matteo Berrettini ha superato il sudafricano Lloyd George Harris col punteggio di 6-4, 4-6, 6-2, 6-3. e troverà nell turno successivo il tedesco Altmaier: “Le condizioni di gioco cambiano giorno dopo giorno – ha sintetizzato Berrettini dopo la sua vittoria-  il campo sembrava più secco, ma la palla andava di meno. Mi sono sentito bene in maniera alternata ma nei momenti importanti ho alzato il livello del mio tennis. L’idea è quella di fare gioco e provare ad essere più aggressivo”.

Anche il numero 1 del mondo Novak Djokovic supera il turno battendo il lituano Ricardas Berankis 6-1, 6-2, 6-2 ed approda al prossimo impegno del tabellone di Singolare Maschile dove giocherà contro Daniel Galan, colombiano, alla sua prima apparizione nel grande torneo di Parigi. Djokovic ha risposto ad alcune domande sul prossimo incontro da affrontare:

“Non ho mai visto giocare Galan – afferma – e non so molto di lui. Ovviamente dovrò guardare le sue partite, i video delle sue partite, e prepararmi con la mia squadra. Ha giocato le qualificazioni qui. Ha già fatto quindi parecchie partite. In queste condizioni, lo aiuterà sicuramente. Questa è la prima volta che ci troviamo faccia a faccia. Non ha molto da perdere. Probabilmente giocheremo sul campo Suzanne-Lenglen o sul Philippe-Chatrier. Sarà la sua prima partita su uno dei grandi campi principali. Può sempre essere pericoloso quando ti trovi contro un avversario contro cui non hai mai giocato in un Grande Slam. Sono pronti a dare sempre il massimo”.

Per Djokovic può essere d’aiuto vedere un tennista che non conosce su YouTube, ma non è mai come trovarsi faccia a faccia dentro un campo. La domanda che viene posta è: “Quanto tempo pensi che ti ci vorrà per cogliere le debolezze dell’avversario dal momento che inizia la partita e quanto per capire cosa puoi fare per combatterle?”

Dipende – risponde Novak – A volte bastano pochi giochi, oppure occorre un set o più di un set. Dipende anche da come ti senti, se ti senti a tuo agio quel giorno, se ti trovi in ​​una giornata in cui stai giocando bene, in cui sei sicuro. Non mi baso solo sulla preparazione dell’avversario. C’è anche l’esecuzione del mio gioco che conta. Devo eseguire correttamente il mio modo di portare i colpi. Quando iniziamo a giocare, a colpire la palla, è qui che sentiamo la profondità dei colpi, la velocità, l’effetto impresso alla pallina, i movimenti dell’avversario. Per questo, devi essere in campo per sentirlo. L’esperienza che la mia carriera mi ha regalato dove ho giocato tante partite e per tanti anni è quella che ovviamente mi aiuta ad adattarmi in ogni nuovo contesto”.