Roland Garros 2021 ai nastri di partenza

Roland Garros 2021 – Inizia a Parigi la più importante competizione tennistica al mondo da giocare sui campi in terra battuta del Bois de Boulogne. I Campionati Internazionali di Francia, seconda tappa Major di stagione, sono giunti alla loro 120esima edizione.

Italia presente in tabellone con 11 tennisti e 4 tenniste.

Sono ben 11 i tennisti italiani presenti nel tabellone principale di Singolare Maschile del RG 2021. Questi gli abbinamenti: Caruso contro l’australiano Duckworth, Travaglia contro l’australiano De Minaur, Cecchinato con il giapponese Uchiyama, Musetti col belga Goffin, Berrettini con il qualificato nipponico Daniel, Seppi con il canadese Auger-Aliassime, Sonego contro il sudafricano Harris, Sinner col francese Herbert, Mager contro l’australiano Millman, Giannessi contro il giapponese Nishikori. Fognini ha già battuto questa mattina il francese Barrere conquistando in maniera decisa l’accesso al secondo turno col punteggio di 6-4, 6-1, 6-4.

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Fabio Fognini contro il francese Barrere – Foto di Patrick Boren

Nel Singolare Femminile sono 4 le italiane in gara: Jasmine Paolini che incontra l’elvetica Stefanie Voegele, Camila Giorgi contro la croata Petra Martic, Martina Trevisan con la belga Alison Van Uytvanck. Chiude le presenze azzurre Elisabetta Cocciaretto contro la rumena Ana Bogdan.

Roland Garros valore Slam

I detentori del titolo di Singolare Maschile e Femminile sono rispettivamente lo spagnolo Rafael Nadal e la polacca Iga Swiatek, tennisti che tra le altre cose hanno vinto la recente edizione del torneo di Roma svoltosi al Foro Italico. Nadal ha conquistato il Roland Garros per ben 13 volte, la prima volta nel 2005, l’ultima nel 2020, un record che rimarrà tale per chissà quanti decenni, al punto tale da essersi meritato da quest’anno addirittura una statua in metallo all’interno dell’impianto.

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La statua dedicata a Rafael Nadal – Foto FFT

La tappa Major di Parigi sulla terra battuta, anche se tuttora limitata alla gran parte degli spettatori a causa delle restrizioni da Covid-19, offre tanti punti per la classifica mondiale dei giocatori e una dotazione in montepremi di caratura eccezionale.

L’ammontare globale per tutte le prove, comprese le qualificazioni, è per quest’anno di 34milioni, 367mila e 216 euro. Cifra da distribuire su tutti gli ammessi nei tabelloni di gara di Singolare e Doppio, maschile e femminile, in egual misura.

La sconfitta nel primo turno del tabellone principale di Singolare paga 60.000 euro. L’accesso al secondo turno rende 84.000 euro, che è l’importo che si incassa in caso di eliminazione. Ridotti del 12,50% fino al 10% i premi dei vincitori rispetto al passato fino al terzo turno. Invariati invece gli importi del primo e secondo turno.

Il Prize Money così gestito è stato definito “solidaire”. Sembra giusto. In tempi di crisi da pandemia sono stati tutelati i tennisti di fascia bassa, quelli che con l’accesso al tabellone principale nelle 4 prove Slam giocabili in una stagione (Melbourne, Parigi, Wimbledon, New York), possono incassare circa 250.000 euro, cifra che può aiutare a sostenere i costi per l’attività di un professionista della racchetta collocato nei primi 80-100 del mondo (e del suo staff ormai indispensabile) in giro per il circuito ATP a caccia di risultati.

Parigi val bene una Messa

Il torneo francese avviato già con le qualificazioni iniziate lo scorso lunedì è la seconda tappa Slam del 2021. L’edizione 2020 è stata giocata lo scorso Ottobre a causa della pandemia. La data di svolgimento per questo 2021 è per lo meno rientrata nei ranghi tradizionali. Tutto il tennis che conta è presente a Porte D’Auteuil, compreso lo svizzero Roger Federer il quale ha deciso di esserci nonostante le difficoltà di gioco mostrate dopo il suo rientro avvenuto circa un mese e mezzo fa a Dubai e poi a Ginevra. Parigi quindi val bene una Messa, ma qual è il significato di questo detto ormai comune? L’autore è Enrico di Navarra, vissuto nel XVI secolo. Alla fine del ‘500 la Francia era dilaniata dalla guerra civile tra Enrico di Navarra, Enrico III ed Enrico di Guisa. La cosiddetta guerra dei tre “Enrichi”.

Le ostilità sanguinose perdurarono vari anni e alla fine ne uscì vincitore proprio Enrico di Navarra che divenne il primo re del ramo dei Borboni a prendersi la monarchia di Francia. Ma per salire sul trono era necessario convertirsi al cattolicesimo. Per Enrico di Navarra questo poteva rappresentare un problema, in quanto ugonotto e quindi di religione protestante. Ma tutto andò liscio, proprio perché “Parigi val bene una messa”: insomma, pur di diventare re valeva la pena di convertirsi (per finta o per davvero) alla religione cattolica. E così Enrico di Navarra diventò Enrico IV.

Da quel momento, il detto “Parigi val bene una messa” indica una condizione da sacrificare ma col preciso scopo di raggiungere un obiettivo elevato. E parafrasando il tutto, quale è il tennista che non è disposto a fare sacrifici d’ogni genere pur di giocare al Roland Garros ed ottenere il miglior risultato possibile?

Paolo Rossi

Foto di Patrick Boren