Roland Garros – Giù il sipario. I 10 momenti da ricordare
Roland Garros 2021 – Ci sono istanti in ogni torneo che diventano emblematici, attimi da ricordare che rendono unico un evento sportivo rendendolo indimenticabile. Ripercorriamo 10 momenti particolari di questa 120esima edizione dei Campionati Internazionali di Francia appena passati in archivio. Episodi in grado di emozionare lo spettatore oltre il semplice spettacolo agonistico, oltre il trionfo nei tabelloni di Singolare Maschile e Femminile di Novak Djokovic e di Barbora Krejcikova.
Carpe Diem. Cogli l’attimo. Anzi, cogli almeno 10 attimi. La scelta è puramente soggettiva, ovvio, ma l’occhio di chi osserva a volte predilige situazioni a cui affidare in maniera inconsapevole il potere di travalicare lo spazio ed il tempo in cui queste si verificano. La realtà oggettiva che osserviamo ha un significato di per sé o gli viene assegnato da chi guarda e ne è testimone? Ognuno si dia la risposta che preferisce. Questi che seguono sono i 10 momenti che ci hanno entusiasmato di più nel corso del torneo.
1 – Colpi d’altri tempi. I due set da favola vinti da Lorenzo Musetti nel match disputato contro Novak Djokovic giocati in maniera incredibile. Da incorniciare una volee alta di rovescio, colpita da Musetti con le spalle alla rete nel secondo set. Ha ricordato la famosa veronica di Adriano Panatta, che al Roland Garros seppe lasciare il suo marchio di fabbrica nel lontano 1976.
Novak Djokovic – Foto di Patrick Boren
2 – L’incontro di terzo turno tra Roger Federer e Dominik Koepfer, andato in scena nella sessione serale nel Philippe Chatrier, deserto per la totale mancanza di spettatori a causa del coprifuoco iniziato alle 21. Tre ore e 35 minuti di battaglia avvincente vinta dallo svizzero nonostante i suoi vicinissimi 40 anni d’età, spettacolo che avrebbe meritato il tutto esaurito. All’una e mezza di notte Federer già meditava il ritiro dal torneo per preservare l’integrità fisica del ginocchio operato, ritiro regolarmente avvenuto il giorno dopo. Essere prossimo agli “anta” è ben diverso che essere negli “enta”…
Roger Federer – Foto di Patrick Boren
3 – Il Quarto di finale raggiunto da Alejandro Davidovich Fokina, unico “intruso” tra gli ultimi 8 del Singolare Maschile. A differenza di quanto possa far immaginare il cognome, il ragazzo è di nazionalità spagnola, ed ha come tennista modello il serbo Novak Djokovic, anziché Rafael Nadal.
4 – La giunonica russa Anastasia Pavlyuchenkova. All’età di 29 anni, dopo 10 anni dalla prima volta in quel di Parigi, è tornata a raggiungere i Quarti di finale del Singolare Femminile al Roland Garros. Non contenta, ha centrato prima la semifinale e poi la finale, miglior risultato raggiunto dopo ben 52 presenze nei tornei dello Slam. Ha solo mancato di ottenere il titolo. Ci riproverà.
5 – La prima palla di servizio di Danil Medevedev, a cui ha fatto seguito un’improvvisa discesa a rete, colpita da sotto per difendersi dal primo match point a sfavore avuto nei Quarti di Finale contro Stefanos Tsitsipas. Anziché sorprendere il greco, ha prodotto come unico effetto un immediato passante vincente che ha sigillato il match all’istante. Da non rifare.
6 – La tensione dei nastri delle reti nei campi del Roland Garros, definibili autentiche “traverse”. Erano talmente rigidi da respingere con energia ogni palla che li colpiva con vigore appena sotto il cavo, oppure venivano sparate in aria se la sfera sfiorava il nastro. Particolare che in alcune occasioni può decidere il destino di un punto o di una partita. Vedere il film Match Point di Woody Allen.
7 – L’urlo di Novak Djokovic lanciato a squarciagola dopo aver concluso la sfida notturna con Matteo Berrettini a stadio vuoto. Il “bercio” rivolto alla sua panchina, ha così sciolto tutta la tensione di gara accumulata in quattro set, impegnando severamente la sua ugola. Era evidente nel linguaggio del corpo, e nella lunghezza delle note emesse, il sollievo d’aver evitato un rischiosissimo quinto set decisivo.
8 – Il pubblico francese mentre intona la Marsigliese durante il match tra Rafael Nadal e Novak Djokovic, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dalle autorità parigine intorno alle 22,45 a rimanere nel Philippe Chatrier fino al termine della partita, nonostante le regole imponessero il coprifuoco e l’uscita obbligata entro le ore 23. Un coro di 5.000 persone fa impressione.
9 – Il ricordo commosso e sincero rivolto da Barbora Krejcikova a Jana Novotna, sua mentore e indimenticata campionessa della Repubblica Ceca scomparsa nel mese di Novembre del 2017, pronunciato ai microfoni del Campo Centrale dopo aver conquistato il titolo nel Singolare Femminile: “Le ultime parole che mi rivolse – ha detto Barbora – furono: ‘Cerca di divertirti e di vincere uno Slam’. Ed io spero che lei sia felice quanto lo sono io in questo momento”.
10 – La bella azione fatta da Novak Djokovic al termine della finale vinta contro Tsitsipas. Il numero 1 del mondo ha regalato ad un ragazzino seduto nelle prime file delle tribune la sua racchetta. La gioia del ragazzo è stata incontenibile, tra gli applausi del pubblico che ha molto gradito. Sicuramente diventerà un trofeo da conservare a vita.
Si chiude così il nostro contributo alla 120esima edizione dei Campionati Internazionali di Francia. Un torneo in cui i colori italiani hanno ben figurato ma sarà ricordato per l’ennesima impresa di un componente il trittico straordinario del tennis maschile degli ultimi 16 anni. Quello composto da Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic. Tre campioni che sommano insieme un’età di 109 anni e 59 titoli dello Slam conquistati. Numeri stellari. E forse ancora non è finita.
Rafael Nadal – Foto di Patrick Boren
Paolo Rossi
Foto di Patrick Boren