Us Open: Vinci ed Errani in luce della giornata numero 9
Passa il doppio azzurro Vinci – Errani, ok Djokovic, dubbi Federer.. Il servizio sullo Us Open 2013 a cura di Paolo Rossi
Errani e Vinci battono Pennetta e Medina Garrigues 6-1, 7-5, in 1 ora e 19’
Cominciamo dal Doppio femminile, specialità in cui Sara Errani e Roberta Vinci rappresentano nella classifica WTA la miglior formazione mondiale. Ieri la coppia azzurra ha affrontato il duo composto da Flavia Pennetta e Anabel Medina Garrigues nel terzo turno dello Us Open. Il match ha probabilmente rappresentato per Sara Errani una sorta di rivincita nei confronti della Pennetta che l’aveva eliminata dal singolare. E la sfida è giunta, guarda caso, proprio alla vigilia del confronto che vedrà affrontarsi oggi nei quarti del singolo donne ancora Flavia Pennetta contro Roberta Vinci la cui posta in palio è un incredibile posto in semifinale. Curiosa combinazione di singolari e doppi dovuta alla congiuntura dei tabelloni, un puzzle di incontri in cui non possono non essere presenti i tipici risvolti psicologici di ogni sport a carattere spiccatamente individuale. La vittoria è arrisa alla coppia numero 1 del mondo per due set a zero e quasi sicuramente nel prossimo turno dei quarti le italiane dovranno affrontare le sorelle Venus e Serena Williams, le quali di fronte al pubblico di New York vorranno far valere la loro potenza fisica che le ha rese famose nel mondo.
Novak Djokovic vince 6-3, 6-0, 6-0: lezione di tennis a Granollers
Il serbo Djokovic avanza verso la finale e macina la vittima di turno, un povero Granollers incapace di contrastare il gioco del numero 1 del ranking maschile. Si è completato con i successi più o meno previsti dello scozzese Murray sull’uzbeko Istomin (6-7, 6-1, 6-4, 6-4) e dello svizzero Wawrinka sul ceco Berdych (3-6, 6-1, 7-6, 6-2), il quadro dei quarti di finale del tabellone di singolare maschile. Partendo dall’alto Novak Djokovic se la vedrà contro il soldatino russo Mikhail Youznhy, Andy Murray (n° 3) affronterà Stanislav Wawrinka (n° 9). Il francese Richard Gasquet incontrerà lo spagnolo David Ferrer mentre Rafael Nadal, seconda testa di serie del torneo, giocherà il derby contro Tommy Robredo, il giustiziere di Federer.
Cosa hanno detto sullo sconfitto Roger Federer
Pare scontato. Il campione che vince fa parlare di sé ma un campione che perde, e lo fa sempre più spesso, scatena orde di commenti ed analisi tecniche facendo fluire fiumi d’inchiostro. Le sconfitte inattese e frequenti mettono sul piatto della bilancia l’evidenza del tempo che passa. Annullano quell’aurea d’invincibilità conquistata in tante battaglie vinte in precedenza. Il Roger Federer visto contro Robredo steccava i colpi come un novellino e pareva inadeguato al ruolo mantenuto per un decennio. Chi c’è andato pesante nei commenti è stato John Wertheim del famigerato Sports Illustrated che dopo la sconfitta di Federer non ha avuto nessuna pietà dello svizzero: “E’ stato il peggior Federer degli ultimi 10 anni – ha scritto l’editorialista – è stata pure la peggior estate di Federer. Può cambiare racchetta, programmare, avere anche il vantaggio del giorno in più di riposo o il sostegno della gente, ma uscire così, contro un giocatore che per quanto in crescita, in tanti anni non ha mai vinto contro di lui neanche quando era tra i primi 10 del mondo, fa pensare. Dopo un decennio brillante, sembra diventato un giocatore come gli altri: è lento, e probabilmente il problema non è neanche la schiena, ma è anche un problema di scelte tattiche. Sarà interessante capire cosa vorrà fare adesso Roger: cambierà racchetta? Si riposerà? Cambierà coach? Avrà ancora fiducia? Lui non è un giocatore come gli altri, non è bello vedere Federer così conciato, e soprattutto non meriterebbe di chiudere così, l’anno prossimo o più in là”. Caustico e lapidario, ma come dargli torto?
Articolo a firma Paolo Rossi