Wimbledon 2022 – Djokovic settima vittoria

La finale di Singolare Maschile dei Championships ha incoronato per la settima volta Novak Djokovic, 36 anni, che ha così potuto alzare nuovamente al cielo il “Gentlemen’s Singles Trophy”, l’ambito trofeo del torneo londinese con il piccolo ananas dorato sul coperchio. Sconfitto al quarto set l’australiano Nick Kyrgios che ha disputato un torneo eccellente e che avrà occasione di rifarsi prima di compiere 30 anni.

Finale Singolare Maschile Wimbledon 2022

Novak Djokovic (SRB) [1] batte Nick Kyrgios (AUS) vs 4-6, 6-3, 6-4, 7-6 (3) in 3h

Wimbledon – La finale di Singolare Maschile dei Championships ha incoronato per la settima volta Novak Djokovic, 36 anni, che ha così potuto alzare nuovamente al cielo il “Gentlemen’s Singles Trophy”, l’ambito trofeo del torneo londinese con il piccolo ananas dorato sul coperchio. Il match visto oggi non ha mai raggiunto il livello di spettacolarità che tante finali di Wimbledon hanno spesso regalato agli spettatori, complice forse l’eccessiva tensione nervosa riversata sul campo centrale da entrambi i tennisti ma soprattutto da Nick Kyrgios, alla sua prima finale in un torneo dello Slam. Solo la quarta partita ha mostrato attimi eccellenti di grande tennis. Ma la finale di Wimbledon rappresenta sempre l’apice ed il meglio della lunga stagione tennistica. L’Olimpo del tennis è e sarà sempre l’erba di Wimbledon.

Il primo parziale è caratterizzato dal break messo a segno nel quinto gioco dall’australiano che passa a condurre per 3 giochi a 2. Rapidamente la partita d’avvio giunge sul punteggio di 5-4 e 40-30 con un primo set point a favore di Kyrgios. L’opportunità tuttavia viene fallita a causa di un colpo lungolinea fuori misura ma grazie a due ace sparati ad oltre 200 chilometri orari di velocità la frazione si chiude per 6-4 dopo 31 minuti.

Il match è per il momento sui binari imposti dall’australiano. Pochi scambi, rapidità impressa alle traiettorie, discese a rete, servizi determinanti con l’81% di prime palle. Djokovic vorrebbe iniziare a tessere la sua ragnatela ma ancora pare in fase di studio.

Il secondo set parte con questi presupposti. Il serbo comincia il lavoro ai fianchi rispedendo al mittente ogni palla. L’aumento dei palleggi costringe Kyrgios ad un notevole dispendio di energie fisiche e mentali. Lo score pende verso Djokovic che si porta sul 3 a 1 dopo aver tolto il servizio a Nick, con un parziale di 9 punti ad 1. Il break viene consolidato fino al 5-3. Nel nono game l’australiano approfitta di un paio di errori gratuiti di Nole e si porta sullo 0-40 ma il contro break non arriva nonostante ci siano altre palle break ai vantaggi. Kyrgios perde il set e lancia urla verso il box dove è seduto il proprio staff. Nel suo tennis si è aperta qualche crepa. Il suo inveire contro qualcuno esterna le sofferenze interiori. Un caso emblematico. Talento infinito difficile da far quadrare con la testa.

La terza frazione evidenzia come Djokovic stia tentando di entrare nel match in modo definitivo. Il game di apertura lo vince Kyrgios ma il serbo crea con la risposta varie difficoltà all’australiano. Nel frattempo continuano le intemperanze di Nick, questa volta rivolte all’arbitro, reo a suo giudizio, di non impedire i rumori prodotti dagli spettatori.  L’equilibrio con la tenuta del servizio reciproco si mantiene fino al 4-4 ma nel nono gioco si rompe perché Nick Gyrgios perde il suo turno di battuta pur essendo stato avanti per 40-0. L’episodio lo fa infuriare e al cambio campo sbraita a viva voce con il suo angolo. Djokovic invece fa come la formichina, va a servire e si porta a casa il set.

È Kyrgios ad iniziare la quarta partita con la battuta e a chiudere il primo game con veemenza. Come nel set precedente i due tennisti mantengono stabile l’ago della bilancia prolungando l’equilibrio fino al 6 pari. La tensione è palpabile da ambo i lati del campo e nei rispettivi box.

Il tie break si apre col servizio di Kyrgios che commette un doppio fallo sbagliando la seconda palla d’un filo d’erba. Djokovic perde uno dei suoi servizi per un errore di diritto ma la sua consistenza miete altri punti perché l’australiano va sotto 1-3, 1-4, 1-5, 1-6. Echeggiano gli urli di Kyrgios, che sbaglia un colpo di rimbalzo dietro l’altro. Novak è ad 1 solo punto dal match. Kyrgios annulla due match point con le sue bombe di servizio. Sul 6-3 Nole torna alla battuta e dopo uno scambio in cui colpisce ben due volte la riga di fondocampo, diventa per la settima volta campione di Wimbledon, inanellando il suo 21esimo titolo del Grande Slam.

Paolo Rossi

Photo credit: www.wimbledon.com AELTC/Ben Solomon