Wimbledon 2013: Cadono le stelle

Primi turni di Wimbledon fatali per Federer, Nadal e Sharapova..
Eliminati molti attesi protagonisti, da record i numeri dell’Italia

 

Wimbledon 2013: Tante sorprese

E’ stato un inizio di Wimbledon differente da quello che gli appassionati di tennis avevano ipotizzato, è stato un inizio di Wimbledon sorprendente, inimmaginabile, per certi versi storico. I primi due turni del torneo più importante della stagione 2013 hanno fatto registrare le eliminazioni di Roger Federer, Rafael Nadal e Maria Sharapova. Cadute eccellenti che hanno fatto rumore e che sono destinate a lasciare il segno. Il Championship britannico non è ancora entrato nel vivo, ma ha già perso per strada tre colossi della racchetta, tre mostri sacri del tennis, tre fuoriclasse che nell’ultimo decennio hanno scritto pagine indelebili della storia di questo sport. Roger, Rafael e Maria sono stati sconfitti da rivali sulla carta abbordabili e sono usciti mestamente di scena.. Accomunati da prestazioni deludenti, annichiliti da avversari che hanno vissuto la classica giornata di gloria, incapaci di esprimersi sui soliti livelli, svuotati nell’anima e nella tecnica, abbandonati da un destino che si è improvvisamente ribellato di fronte alla loro straordinaria grandezza. Come se fossero dei tennisti qualunque, come se non avessero fatto abbastanza per meritarsi un trattamento di riguardo. Lo sport non guarda in faccia nessuno e si conferma bello proprio perché imprevedibile. Il carneade può avere la meglio su chi ha scritto la storia, il mito può tornare in un attimo comune mortale. Quanto accaduto nei primi due turni di Wimbledon è per certi versi irrazionale, ma rientra per fortuna nella logica dello sport. Le eliminazioni di Federer, Nadal e Sharapova hanno privato il torneo di alcuni tra i protagonisti più attesi (10 Wimbledon vinti in tre) ed hanno stravolto i pronostici della vigilia.

 

Wimbledon 2013: Il crollo di Federer

La caduta più rumorosa è stata quella di Roger Federer. Il campionissimo svizzero è stato battuto in 4 set dal tennista ucraino Sergiy Stakhovsky (6-7, 7-6, 7-5, 7-6) ed è parso lontanissimo parente del campione capace di vincere Wimbledon per 7 volte. Il numero 116 del mondo ha giocato la partita della vita ed ha sfruttato nel modo migliore la giornata negativa di Roger. Lo svizzero (vincitore a Halle due settimane prima) è sembrato lento nei movimenti, legnoso nei colpi e poco reattivo (nella testa prima che nelle gambe). Ha subito il gioco audace dell’ucraino senza trovare le contromosse, ha alternato ai soliti colpi sopraffini un incredibile numero di errori, ha patito l’ottima battuta dell’avversario, non ha dato la necessaria profondità agli scambi da fondo, è stato troppo molle sulla seconda di servizio ed ha subito passivamente i momenti difficili. Senza reagire e senza sfruttare le chance avute per risollevare le sorti della partita.

La sconfitta di “Re Roger” segna con ogni probabilità la fine di un epoca. Federer aveva iniziato il torneo con l’intenzione di difendere il titolo vinto nel 2012 e con il sogno di collezionare l’8° Wimbledon in carriera. Stiamo parlando del tennista più forte di tutti i tempi. Non solo per i 77 trofei alzati al cielo, non solo per i 17 slam conquistati (primato assoluto), non solo per le 302 settimane da numero uno della graduatoria mondiale (237 di fila), ma soprattutto per la sua tecnica sopraffina, per la sua capacità di regalare colpi da favola, per il suo stile da gentleman dello sport e per la sua incredibile longevità. La sconfitta patita per mano di Stakhovsky interrompe la striscia di Federer. L’elvetico non perdeva una partita prima dei quarti di finale di uno slam da oltre 10 anni (l’ultima volta fu al terzo turno del Roland Garros 2003 con il brasiliano Kuerten) e era giunto 36 volte consecutive tra i migliori 8. Nessuno pensava che la serie potesse durare in eterno, nessuno poteva intuire che Roger perdesse contro Stakhovsky.. L’ucraino ha vinto con pieno merito, il campionissimo è uscito a testa bassa dal centrale di Wimbledon ed ha visto il mondo con gli occhi di un tennista normale. Il ko non toglie nulla alla grandezza di Federer e non dovrebbe rappresentare l’epilogo della sua favolosa carriera. E’ finita un’epoca, ma Roger può ancora competere per i massimi traguardi. Non sarà più sovrano, non è neanche un tennista finito.

 

Wimbledon 2013: Out anche Nadal e Sharapova

Meno fragorosi, ma comunque inattesi i crolli di Rafael Nadal e Maria Sharapova. Il fuoriclasse spagnolo si è arreso al primo turno contro il belga Steve Darcis (7-6, 7-6, 6-4) e ha addirittura peggiorato il risultato del 2012 (fuori al secondo turno con il ceco Lukas Rosol). Rafa veniva dall’8° trionfo al Roland Garros, ma non è riuscito ad allungare il suo momento magico e ha ceduto di schianto al cospetto del numero 135 del mondo. Nadal è forse il migliore di sempre su terra rossa e non è l’ultimo arrivato quando si gioca su erba. Ha infatti vinto Wimbledon nel 2008 e nel 2010, mentre nel 2006, nel 2007 e nel 2011 si è arreso solamente in finale (2 volte con Federer e l’ultima con Djokovic). La sua eliminazione fa comunque meno scalpore.. Perché Rafael non è specialista quanto Roger e perché il Roland Garros aveva placato i bollenti spiriti dell’iberico (tra l’altro reduce da un brutto infortunio).

Anche il tabellone femminile ha perso una delle protagoniste più attese. Maria Sharapova è stata eliminata al 2° turno dalla portoghese De Brito (6-3, 6-4). La russa (attuale n° 3 del mondo) è una delle grandi del tennis contemporaneo ed è stata protagonista a Wimbledon di due finali (vincitrice nel 2004 con la statunitense Serena Williams, battuta nel 2011 dalla ceca Petra Kvitova). Wimbledon ha mietuto altre vittime illustri. Il torneo maschile ha perso per strada anche il francese Tsonga (n° 6°) e il croato Cilic (n° 10), quello femminile ha dovuto fare i conti con le eliminazioni della bielorussa Azarenka (n° 2), dell’italiana Errani (n° 5), della danese Wozniacki (n° 9) e della russa Kirilenko (n° 10). 4 top ten fuori tra gli uomini (compresi Federer e Nadal), 5 tra le donne (compresa la Sharapova). In campo maschile strada spianata per il serbo Djokovic (n° 1) e per il britannico Murray (n° 2), in ambito femminile cammino in discesa per la statunitense Serena Williams (n°1). Attenzione però perché le stelle cadono e in un Wimbledon così le sorprese sembrano all’ordine del giorno.

 

Wimbledon 2013: Errani out, ma Italia da record

Decisamente soddisfacente il comportamento dei tennisti italiani. 11 in totale gli azzurri inseriti nel tabellone principale, 5 quelli qualificati per il terzo turno. Mai tanti giocatori di casa nostra erano arrivati tra i migliori 32 a Wimbledon. Tra le donne avanti Roberta Vinci (6-2, 6-1 con la sudafricana Scheepers e 6-1, 4-6, 9-7 con la slovacca Cepelova), Karin Knapp (6-3, 6-4 con la Hradecka e 4-6, 6-4, 6-4 con l’altra ceca Safarova), Camila Giorgi (6-3, 6-4 con la britannica Murray e 7-6, 7-6 con la rumena Cirstea) e Flavia Pennetta (6-4, 6-1 con la britannica Baltacha e favorita poi dal forfait della bielorussa Azarenka).. Subito fuori invece Schiavone (ko con Lisicki), Camerin (battuta dalla Cibulkova) e soprattutto Sara Errani (sconfitta 3-6, 2-6 dalla portoghese Puig). Ecco gli impegni delle nostre nel terzo turno: Vinci affronterà da favorita Cibulkova, Giorgi è chiamata all’impresa con la francese Bartoli (n° 15), Knapp e Pennetta potranno giocarsi le loro carte con la portoghese De Brito e con la transalpina Cornet.

Tra gli uomini l’unico a avanzare è stato Andreas Seppi. Il nostro miglior tennista su erba si è qualificato per il terzo turno sconfiggendo l’uzbeko Istomin (7-6, 7-6, 5-7, 3-6, 6-3) ed il francese Llodra (ritiro). Ora Seppi (n° 23) affronterà il forte giapponese Nishikori (n° 12). Fuori al 1° turno Fognini (ko 7-6, 5-7, 3-6, 2-6 contro l’austriaco Melzer), Bolelli (battuto 1-6, 4-6, 3-6 dal bulgaro Dimitrov) e Lorenzi (sconfitto 6-7, 4-6, 2-6 dal francese De Schepper.