MORTE DI PROVENZALI: SI CHIUDE UN’EPOCA

Con la morte di Provenzali se ne va il terzo tenore
di Tutto il calcio minuto per minuto dopo Ciotti e Ameri

 

La morte di Provenzali

La morte di Alfredo Provenzali ha lasciato senza parole il mondo del giornalismo sportivo e ha creato grande dispiacere tra i numerosi appassionati che negli anni si erano affezionati alla sua strepitosa voce radiofonica. Provenzali è stato un punto di riferimento per i giovani radiocronisti, è stato uno dei nomi storici della grande famiglia di Tutto il calcio minuto per minuto, è stato un fedele compagno di viaggio per le varie generazioni che ogni domenica si collegavano alla radiolina per ascoltare le cronache delle partite, è stato uno dei cantori dei principali eventi sportivi ed è stato l’icona di un’epoca piena di fascino. E’ morto esattamente nel giorno del suo compleanno (all’età di 78 anni), ma la sua voce resterà per sempre viva nel cuore e nei ricordi di chi ha avuto il piacere (ma anche la fortuna direi) di ascoltarlo. Dopo Sandro Ciotti (venuto a mancare nel 2003) e Enrico Ameri (volato in cielo un anno più tardi) se n’è quindi andato anche il terzo tenore di Tutto il calcio minuto per minuto.

Per chi è cresciuto a pane e calcio nell’epoca precedente al proliferare delle televisioni a pagamento, la radio ha rappresentato il solo collegamento con le partite della domenica. Nemmeno il tempo di terminare il classico pranzo con i parenti che già ci si sintonizzava con la radio per sapere le formazioni e per vivere i novanta minuti della diretta. La televisione offre l’immediatezza visiva dell’evento (con tutte le comodità legate alla nostra epoca) a prescindere dalle parole di chi commenta, la radio tiene in apprensione i tifosi ed ha nella voce del radiocronista l’unico mezzo per far vivere gli eventi agli ascoltatori. Questa è stata la forza di Tutto il calcio minuto per minuto, questo ha permesso ai cantori del tempo di entrare di diritto nel cuore degli appassionati. Per vedere le immagini in tv bisognava aspettare 90° minuto e l’unico sostegno per chi voleva vivere le emozioni della diretta era la radio. Ameri, Ciotti e Provenzali sono stati i poeti di quelle domeniche calcistiche e ci hanno trasmesso una quantità incalcolabile di emozioni. Abbiamo sussultato con i loro interventi, ci siamo emozionati per i gol che ci hanno raccontato, abbiamo sofferto e gioito con loro per le imprese delle nostre squadre del cuore, li abbiamo ascoltati con ammirazione ed ancora oggi con gli amici che condividono la stessa passione ricordiamo le poetiche descrizioni usate in quelle mitiche radiocronache.

Tutto il calcio minuto per minuto era e rimane un programma culto per tutti gli appassionati di calcio, ma in questi ultimi anni ha ovviamente perso gran parte del suo fascino. Non è una colpa sia chiaro, è solamente la logica conseguenza dei numerosi cambiamenti che hanno rivoluzionato il modo di fare comunicazione (ma anche la vita di ognuno di noi). Nulla di strano allora se siamo ancora legati alle voci di Ameri, Provenzali e Ciotti e se pensiamo che loro più di altri hanno scritto un pezzo di storia del giornalismo via radio. Ci hanno accompagnato per tanti anni (così come hanno fatto Paolo Valenti e i suoi colleghi negli anni di gloria di 90° minuto) e con loro se ne va anche un pezzo (piccolo o grande che sia) della nostra vita da sportivi. La morte di Alfredo Provenzali chiude un’epoca, ma non cancella i ricordi. Quelli per fortuna restano vivi, così come resta vivo il mito di quel Tutto il calcio minuto per minuto.