AO 2022 – Rafael Nadal dal possibile ritiro al trionfo

Rafael Nadal e lo Slam numero 21. Dall’idea del ritiro di qualche mese addietro ad un trionfo da record che passa alla storia. Quando la forza mentale rende possibile trasformare le situazioni negative in opportunità

Melbourne - La vigilia dell’Australian Open 2022 ormai passata in archivio era stata tormentata dal caso Djokovic.  Potrà giocare? Non potrà giocare? Sarà ammesso in paese? Sarà espulso perché privo dei requisiti richiesti? Alla fine l’applicazione delle regole vigenti in Australia hanno risolto la questione. Novak Djokovic non ha potuto scendere in campo e difendere il titolo conquistato nel 2021, sua stagione eccellente con tre Slam su quattro vinti.

Triste vicenda, ma forse il team di Nole avrebbe potuto gestire diversamente tutto l’ambaradan con largo anticipo e verificare per tempo la correttezza dei requisiti necessari e poi presentati, senza scatenare un’orda mediatica durata fino al 17 gennaio scorso. Purtroppo è una vicenda andata storta per il tennista serbo.

E così la tappa di Melbourne è diventata il trionfo di Rafa Nadal. Dal possibile ritiro immaginato dallo spagnolo qualche mese addietro alla conquista del Major numero 21. Un ossimoro per eccellenza.

Nel mese di settembre 2021 il maiorchino pubblicò sui social una foto in stampelle dopo l’intervento chirurgico al piede sinistro. A dicembre dichiarò di essere positivo al Covid. Ovvio che avesse dubbi sulla sua carriera da tennista, con un fisico logorato e a cui aveva, ed ha, già chiesto tanto.

Tuttavia la personalità dell’uomo di Manacor ha prevalso sulle incertezze. Come quando in campo riusciva decine di volte a trasformare situazioni di punteggio a sfavore in fenomenali opportunità. Nadal è sempre stato l’uomo dei recuperi. Tante volte lo abbiamo visto ribaltare il punteggio al punto tale da vincere match che parevano perduti irrimediabilmente tirando fuori colpi impossibili ai più. È una sua dote inequivocabile. Sa leggere le partite, le sa interpretare e gestire cambiando in corsa le strategie e farle divenire efficaci a proprio vantaggio. Gli avversari cadono così nella sua trappola agonistica.

È successo a Federer, a Djokovic, a Murray, e a tanti altri. Ieri la vittima è stato Daniil Medvedev, che nonostante fosse avanti per due set a zero e giocasse sulla sua superficie preferita, il cemento, non ha saputo arginare il crescendo di Nadal, decisamente orientato a voler recuperare il risultato, giungere al quinto set per poi “matare” l’avversario, che gioco dopo gioco, appariva sempre più prosciugato di energie. Va ricordato: Rafael è alla soglia dei 36 anni. Daniil Medvedev è un 25enne, nel fiore della gioventù, così come lo è Berrettini, anch’esso battuto in semifinale dallo spagnolo.

L’Australia ha celebrato il successo storico del maiorchino, unico al mondo ad avere un palmares con 21 titoli del Grande Slam. Queste le parole di Rafael Nadal espresse ieri:

“Non ero preparato per questa vittoria, non ero nelle condizioni fisiche per ottenerla. Ma era una situazione speciale, e dovevo tirare fuori tutto quello che avevo. Per il momento della mia carriera, per la situazione che si era venuta a creare, per il palcoscenico, credo che questa sia la rimonta più straordinaria che mi sia capitata nella vita. Medvedev? È un grande campione, ha accettato con sportività una sconfitta durissima. Non so se il tifo contro del pubblico lo abbia condizionato, ma sono sicuro che ha un grande futuro davanti a sé, e pure lui avrà il sostegno che merita”.

Medvedev ha espresso tutta la sua delusione per la sconfitta:

“Durante il match ho smesso per sempre di sognare come facevo da bambino. Da ora in poi giocherò solo per me, per mantenere la mia famiglia, per le persone che mi vogliono bene. Sono deluso dalla mancanza di rispetto del pubblico, sono arrabbiato. Se parliamo di tennis, Rafael è stato fenomenale. A fine match gli ho chiesto se per caso non fosse stanco. È stato irreale”.

Nadal adesso risiede sull’Olimpo del Tennis e tutti lo definiscono il più grande giocatore di sempre:

“Il più forte di sempre? Non voglio cambiare la mia opinione proprio oggi. Dico solo che questo titolo Slam per me significa tanto. Negli ultimi 6 mesi ho lottato, ho dato tutto, ci ho creduto dopo aver rischiato di non giocare più. E non mi interessa molto il discorso del migliore di sempre, non è una cosa che sento importante. Stavolta non ho sentito alcun dolore, e questo mi ha dato fiducia. Rispetto al primo Slam, forse sono addirittura più felice. Perché quando vinci a 19 anni vivi una grande emozione, ma in fondo sai che continuando a lavorare potrai avere altre chance. Quando arrivi alla soglia dei 36, non sai mai quale sarà la tua ultima occasione. Per questo, vincere ora ha un sapore speciale. Sento di poter competere ancora ad alto livello per un po’, e sono felice”.

Nadal aveva gli occhi lucidi. Qualcuno vi ha intravisto i riflessi della Ville Lumière. Parigi ed il Roland Garros nel frattempo attendono. Sarà lo Slam numero 22 ???

Paolo Rossi

Photo credit: Twitter – Australian Open