Rodriguez firma il Giro di Lombardia

Rodriguez si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo la “Classica delle Foglie Morte” ed ha riscattato la delusione Mondiale..

 

Giro di Lombardia: Impresa di Rodriguez!

Joaquin Rodriguez ha vinto il 107° Giro di Lombardia ed ha riscattato almeno in parte la delusione patita una settimana fa ai Mondiali di Toscana2013 (argento alle spalle del portoghese Rui Costa). Il corridore spagnolo ha rispettato il pronostico della vigilia e si è reso protagonista di una stratosferica performance. Ha corso con attenzione nella prima parte di gara e nel punto più difficile della salita di Villa Vergano ha sferrato l’attacco decisivo. Ha fatto valere la sua proverbiale accelerazione, ha lasciato sul posto gli avversari diretti, ha gestito il margine di vantaggio ed ha coronato l’impresa con un finale di grande sostanza. Sotto la pioggia, incurante delle difficoltà altimetriche, senza rimuginare troppo sulla chance iridata mancata per un soffio. Rodriguez si è dimostrato il più forte e ha bissato il successo conquistato nella passata edizione. Ha compiuto un autentico capolavoro e ha dimostrato di non essere soltanto un piazzato di lusso. Rodriguez superstar nella gara che più di ogni altra si addice alle sue qualità tecniche, nella corsa che di fatto chiude stagione del grande ciclismo. Il colpo di Purito ha fatto la differenza e ha impreziosito la 107° edizione della “Classica delle Foglie Morte”..

Il Lombardia ha regalato forti emozioni ed è stato combattuto dal primo all’ultimo metro. Rodriguez è salito sul gradino più alto del podio, davanti al “nemico” Alejandro Valverde e al polacco Rafal Majka. Respinti al mittente il belga Gilbert (vincitore nel 2009 e nel 2010), lo spagnolo Contador, l’iridato Rui Costa (gregario di lusso in aiuto di Valverde), il colombiano Quintana e tutta la pattuglia italiana. Azzurri a mani vuote così come nel 2011 e nel 2012. Sottotono Cunego e Ulissi, competitivi ma senza la giusta brillantezza nel finale Basso e Pozzovivo, sfortunati Scarponi e Nibali che sono stati messi al tappeto da problemi di natura fisica. L’Aquila di Filottrano è stato costretto al ritiro in conseguenza di un virus, mentre lo Squalo dello Stretto si è arreso a causa di una brutta caduta. Sarebbero stati in prima fila a lottare per il successo, ma difficilmente avrebbero tenuto il passo del formidabile Rodriguez, re assoluto del Giro di Lombardia.

 

 

Giro di Lombardia 2013: L’acuto di Rodriguez

Joaquin Rodriguez ha vinto la 107° edizione del Giro di Lombardia. Lo spagnolo della Katusha ha coperto i 242 km della gara partita da Bergamo ed arrivata a Lecco in 6h10’18” (ad una media di 39,211 km/h). A 18” Alejandro Valverde (Spa), a 23” Rafal Majka (Pol), a 45” Daniel Martin (Irl) e Enrico Gasparotto (Ita), a 55” il gruppetto con Dani Moreno (Spa), Pieter Serry (Bel), Franco Pellizotti (Ita), Ivan Santaromita (Ita), Robert Gesink (Ola), Ivan Basso (Ita), Thibaut Pinot (Fra), Juan Antonio Flecha (Spa), Ben Hermans (Bel), Domenico Pozzovivo (Ita) e Nairo Quintana (Col).

 

Cronaca della vittoria di Rodriguez

La prima fuga di giornata vede come protagonisti Lammertink, De Marchi, Hollenstein, Albasini, Benedetti e De Marchi. Albasini e Felline perdono contatto, gli altri 4 vengono ripresi sul Colle di Brianza da altri 17.. Al km 113 si forma un gruppetto con Vicioso, Gavazzi, Van Avermaet, Rosa, Clement, De Marchi, Longo Borghini, Hollenstein, Herrada, Meier, Cunego, Vicioso, Intxausti, Preidler, Benedetti, Bakelandts, Thurau, Moreira, Lammertink, Marcato e Roche. I 21 raggiungono un vantaggio massimo di 2’20”, ma non riescono a fare la differenza. Le sorprese arrivano nella seconda parte di gara. A 93 km dalla fine finisce il Giro di Lombardia di Vincenzo Nibali. L’azzurro dell’Astana sbatte il ginocchio in seguito ad una caduta ed è costretto al ritiro. Stessa sorte era capitata poco prima a Michele Scarponi. Nella prima parte della salita di Sormano (5 km di salita costante prima del muro con punte al 27%) il gruppo raggiunge i battistrada. Nel tratto più duro della scalata perdono contatto l’iridato Rui Costa, lo spagnolo Contador ed il belga Gilbert.. Quintana e Valverde scollinano in testa e tentano l’allungo in discesa. Sul duo della Movistar si riportano gli italiani Gasparotto, Santaromita e Giampaolo Caruso, ma l’azione dei 5 dura solo pochi chilometri. Il gruppo dei migliori torna compatto, ma poco dopo scatta Voeckler. Il francese inizia la Madonna del Ghisallo (8,58 km al 6,2% con punte al 14%) con un buon margine e passa in vetta con 2’42” di vantaggio. Il gap tra Voeckler ed il gruppo dei big (con Gilbert) diminuisce nel tratto successivo. L’azione del francese termina a 11,4 km dal traguardo, sulle prime rampe della salita di Villa Vergano (3,28 km al 7,4% con punte al 15%). Pozzovivo mette in fila il gruppo con una bella rasoiata, Rodriguez se ne va nel tratto più duro. Purito fa il vuoto e transita in vetta (a 9,8 km dal traguardo) con 8” su Valverde, Majka e Daniel Martin. Rodriguez incrementa il suo vantaggio nel finale e si gode il meritato trionfo.

 

I numeri di Rodriguez

Joaquin Rodriguez ha bissato il successo del 2012, ha ottenuto la 4° affermazione stagionale (in precedenza 1 tappa al Tour of Oman, 1 alla Tirreno-Adriatico e 1 alla Vuelta di Spagna) e ha collezionato la 39° vittoria in carriera. Il trentaquattrenne iberico (nato a Parets del Vallès il 12 maggio 1979) è passato professionista nel 2001 e dal 2010 veste la maglia della Katusha. Nel suo palmares spiccano 1 Freccia Vallone (2012), 2 Giro di Lombardia (2012 e 2013), 2 medaglie iridate (bronzo a Mendrisio nel 2009 e argento a Firenze nel 2013). Purito ha ottenuto successi parziali al Tour de France (1), al Giro d’Italia (2) e alla Vuelta di Spagna (8) ed è salito sul podio delle principali corse a tappe (2° al Giro d’Italia nel 2012, 3° al Tour de France nel 2013 e 3° alla Vuelta di Spagna nel 2010 e nel 2012).

 

Giro di Lombardia 2013: I numeri

Joaquin Rodriguez è il 10° ciclista capace di conquistare per 2 volte consecutive il Giro di Lombardia (prima ci erano riusciti gli azzurri Girardengo, Brunero, Bartali, De Roo, Bartoli, Bettini e Cunego, i belgi Merckx e Gilbert). Meglio hanno fatto solo Coppi (4 acuti tra il 1946 e il 1949) e Binda (3 trionfi tra il 1925 e il 1927).. Purito ha regalato alla Spagna la 2° vittoria su 107 edizioni ed è salito al 15° posto della classifica all-time (2 sigilli a cui va sommata la 3° piazza del 2011). Valverde è salito sul podio per la 1° volta, Majka ha permesso alla Polonia di conquistare il 1° podio della sua storia.. Le affermazioni straniere diventano 40, quelle azzurre restano 67. L’Italia non sale sul podio dal 2010 (Scarponi 2° alle spalle di Gilbert) e non vince dal 2008 (anno in cui Cunego firmò la personale tripletta dopo i successi del 2004 e del 2007). Il bilancio del nostro ciclismo nelle Classiche Monumento diventa sempre più negativo. Nelle 8 gare del 2013 gli azzurri sono sempre rimasti fuori dal podio. L’ultima vittoria di un corridore italiano risale al 18 ottobre 2008 (Cunego al Lombardia appunto). Da quel momento è cominciato un digiuno che ancora deve essere spezzato. I numeri fanno male: 5 gli anni di astinenza, 25 le Classiche Monumento senza un azzurro sul gradino più alto del podio. Nei Grandi Giri Nibali ci ha tenuto a galla (1° al Giro d’Italia, 2° alla Vuelta), nelle gare di un giorno la crisi sembra ormai irreversibile.