Australian Open: Le semifinali e il trionfo azzurro

Le semifinali del primo slam del 2014 hanno premiato Nadal, Wawrinka, Li e Cibulkova.. Nel doppio grande Italia con il trionfo di Errani e Vinci

 

Australian Open: L’esito delle semifinali

Gli Australian Open di tennis si apprestano a vivere le due partite che eleggeranno i vincitori del primo slam stagionale. Il titolo maschile se lo contenderanno Rafael Nadal e Stanislav Wawrinka, il successo femminile sarà invece deciso dal match tra Na Li e Dominika Cibulkova. Finali a sorpresa quindi nei due tornei e pronostico che sembra chiuso in entrambi i confronti. Tra gli uomini lo spagnolo Nadal è indubbiamente più forte dell’elvetico, tra le donne la cinese Li parte favorita rispetto alla slovacca. Lo dicono le graduatorie mondiali, lo confermano i palmares dei vari protagonisti, lo ribadiscono i precedenti. Sulla carta Nadal e Li dovrebbero avere vita facile, ma per fortuna il tennis non è una scienza esatta e nemmeno uno sport dall’esito scontato. Sarà un fine settimana aperto a qualsiasi soluzione. Perché Wawrinka è migliorato notevolmente e se giocherà come con Djokovic potrà creare diversi problemi all’iberico e perché Cibulkova sta vivendo un periodo magico e può compiere l’impresa. Nulla da fare per Federer e per Radwanska che dopo una splendida cavalcata sono crollati nelle semifinali. Nella giornata odierna c’è stata gloria anche per l’Italia. Merito di Sara Errani e Roberta Vinci che hanno conquistato il titolo nel doppio femminile.

 

Semifinali Australian Open: Nadal asfalta Federer

La partita più attesa in ambito maschile era senza dubbio quella tra Rafael Nadal e Roger Federer. Non tanto per la classifica dei due protagonisti (rispettivamente numero 1 e numero 6), non solo per la curiosità di assistere al 33° atto di un confronto infinito, ma soprattutto per la qualità tecnica dei due giocatori più forti dell’ultimo decennio e per l’incredibile palmares di questi due fuoriclasse del tennis mondiale: Roger e Rafa hanno vinto infatti 30 degli ultimi 42 slam disputati (17 lo svizzero, 13 lo spagnolo). C’erano in effetti tutti gli ingredienti per assistere ad una partita epica tra un Federer che sembrava essersi ritrovato ed un Nadal che invece pareva avere qualche problemino di troppo (per le vesciche alla mano sinistra e per un rendimento altalenante). Così non è stato.

Rafa ha dominato la scena e si è imposto con il punteggio di 7-6, 6-3, 6-3 (in 2 ore e 24 minuti di gioco). Il fuoriclasse maiorchino (nato a Manacor il 3 giugno 1986) ha rispettato la tradizione (23 successi su 34 sfide, 9 su 11 negli slam, 10 degli ultimi 11 match) e ha innalzato il suo livello di gioco come sempre gli accade nelle partite che contano. Ne è venuto fuori un monologo. Il set iniziale è stato equilibrato e si è risolto al tie-break (Rafa avanti 5-1 e in grado di chiudere 7-4 nonostante il recupero di Roger), ma gli altri 2 parziali sono stati senza storia. Nel secondo set Nadal ha strappato il servizio allo svizzero durante il 6° gioco, nel terzo ci è riuscito tre volte (3°, 5° e 9° game) e ha quindi reso vano il momentaneo contro-break di Roger (nel 4°). Nadal si è confermato la solita “macchina da guerra”, è stato solido in tutti i fondamentali ed ha saputo sfruttare nel modo migliore la giornata negativa di Federer. Rafael ha giocato come sa, “Re Roger” ha invece deluso le attese manifestando quelle lacune che in questo torneo non erano ancora emerse (nemmeno con Tsonga e Murray).

Gli Australian Open di Federer sono stati positivi a prescindere dal ko, ma per lui Nadal si conferma ostacolo quasi insormontabile nelle gare che contano. Roger ha giocato la 34° semifinale di uno slam (record assoluto), ma è rimasto fermo a quota 24 finali (17 vinte). Per il 3° anno di fila si è fermato ad un passo dall’atto decisivo e per la 6° volta nelle 11 semifinali consecutive disputate in Australia è stato battuto (2 volte da Nadal e Djokovic, 1 al cospetto di Safin e Murray).. Nadal ha invece trasformato in un’autentica passerella trionfale la sua 22° semifinale in uno slam ed ha conquistato la finale per la 19° volta. Uniche debacle agli Australian Open e agli Us Open del 2008 con Tsonga e Murray e agli Us Open 2009 con Del Potro.. Lo spagnolo andrà a caccia del suo 14° successo in uno slam e cercherà di tornare sul trono degli Australian Open a 5 anni di distanza dal titolo vinto nel 2009 (guarda caso con Federer). Per Rafa sarà la 3° finale della carriera sul cemento di Melbourne (nel 2012 perse con Djokovic) e sarà chance importante per blindare la 1° posizione nella classifica mondiale (lo scorso anno saltò l’appuntamento per via di un infortunio). In finale affronterà Wawrinka con precedenti a dir poco favorevoli. Ha infatti vinto i 12 confronti disputati senza lasciare al rivale nemmeno le briciole (parziale di 26 set a 0).

 

Semifinali Australian Open: La prima volta di Stan

La prima semifinale di Melbourne è stata vinta da Stanislas Wawrinka. L’elvetico (n° del tabellone) ha steso il ceco Thomas Berdych (n° 7) con il punteggio di 6-3, 6-7, 7-6, 7-6 ed ha così centrato la 1° finale in uno slam. Il confronto è stato equilibrato (anche se poco spettacolare dal punto di vista tecnico) ed è stato deciso da ben 3 tie-break. Il ventinovenne nativo di Losanna (nato il 28 marzo 1985) ha fatto valere le sue doti nel parziale di apertura e si è portato in vantaggio strappando la battuta al rivale nel game numero 8. I set successivi si sono giocati sul filo del rasoio ed hanno sempre visto prevalere chi era al servizio. Berdych ha raggiunto la parità al tie-break approfittando dei numerosi errori di Wawrinka, ma nei due tie-break seguenti ha perso la calma ed è stato tradito dal suo di solito micidiale servizio (3 doppi falli nei punti chiave). Stanislav ne ha approfittato ed ha chiuso il conto in 3 ore e mezzo di gioco. Il ceco ha confermato i suoi limiti (caratteriali e di mobilità), lo svizzero ha giocato meno bene rispetto al quarto con Djokovic, ma si è comunque aggiudicato l’incontro (ok al servizio, discontinuo con il rovescio). In finale dovrà però ritrovare il suo tennis migliore altrimenti non avrà chance. Il Wawrinka visto nei quarti può battere chiunque, quello delle semifinali non è certo in grado di reggere l’urto della “furia iberica”.

 

Semifinali Australian Open: Successi per Li e Cibulkova

Il titolo femminile se lo contenderanno Na Li e Dominika Cibulkova. La cinese (n° 4 del tabellone) ha regolato con il punteggio di 6-2, 6-4 la canadese Eugenie Bouchard (n° 30) ed ha così conquistato la 3° finale agli Australian Open dopo quelle perse nel 2011 con la belga Clijsters e nel 2013 con la bielorussa Azarenka. Na Li ha dominato il set di apertura, ha sofferto il ritorno della canadese ad inizio del secondo parziale, ma poi ha ritrovato i colpi migliori e ha ottenuto la vittoria. La cinese ha fatto valere la sua esperienza, mentre Bouchard si è confermata talento anche se in questa sfida non è riuscita a reggere l’urto.

Molto più sorprendente il risultato dell’altra semifinale. La slovacca Dominika Cibulkova (n° 20 del seeding) ha infatti strapazzato la polacca Agnieszka Radwanska (n° 5) che si era presentata al match con i favori del pronostico. Dopo aver battuto la bielorussa Azarenka sembrava lanciata verso la finale ed invece è stata battuta 1-6, 2-6 da Dominika al termine di una prestazione perlomeno deludente. Cibulkova ha fatto valere la sua solidità, ha approfittato dei tanti errori della rivale ed ha conquistato la 1° finale in uno slam.

 

 

Australian Open: Italia in festa con Errani-Vinci

Nel firmamento del tennis mondiale splendono anche due luminose stelle di colore azzurro. Roberta Vinci e Sara Errani si sono infatti aggiudicate il doppio femminile superando in finale le russe Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina con il punteggio di 6-4, 3-6, 7-5. Le tenniste italiane hanno dominato il parziale di apertura, si sono viste raggiungere nel set seguente ed hanno vinto l’atto decisivo al termine di una straordinaria rimonta. Le russe hanno infatti recuperato dal 2-5 ed hanno firmato i successivi 5 game. Sara e Roberta hanno vinto gli Australian Open per la 2° volta di fila, hanno collezionato il 4° trionfo in uno slam (nel 2012 avevano dominato Roland Garros e Us Open), hanno superato le russe riscattando i ko subiti nelle due finali disputate nello scorso anno (al Roland Garros e al Masters) ed hanno soprattutto difeso la 1° posizione nel ranking mondiale. Grande impresa compiuta quindi dall’emiliana Errani (nata a Bologna il 29 aprile 1987) e dalla pugliese Vinci (nata a Taranto il 18 febbraio 1983).